Già che vi trovate in piazza dei Signori non posso non parlarvi della storia più raccontata, e di conseguenza più storpiata, riguardante il grande orologio che qui si trova. Prima di tutto bisogna dire che quello che avete davanti a voi è uno dei primi orologi astrali di sempre e indica, oltre all'ora, anche le stagioni, i mesi, i giorni e le influenze astrologiche relative al periodo. Peccato che non sia proprio intuitivissimo, dato 2he la prima ora del giorno coincide con il crepuscolo del sole, che varia con le stagioni. A ogni modo, sappiate che la metà inferiore coincide con le ore notturne, mentre quelle della metà superiore sono le ore diurne. Avrete quindi capito che fornire l'ora esatta non era il principale scopo di questo orologio; la sua funzione era invece quella di indicare le fasi lunari e, soprattutto, la posizione del Sole (che come avrete notato, qui gira intorno alla terra, secondo le credenze dell'epoca) rispetto alle costellazioni che costituivano lo zodiaco. Ma perché erano così tanto fissati con l'oroscopo, a quei tempi? Perché secondo le teorie di Pietro d'Abano, il medico professore del Trecento, ogni aspetto della vita umana subiva l'influenza degli astri. Ad esempio, per curare una determinata parte del corpo bisognava aspettare che si verificasse la congiunzione astrale propizia. E un mistero ve l'ho già risolto. I più attenti di voi avranno notato almeno altri due strani particolari. Prima di tutto vi dovreste essere accorti che i numeri romani sull'orologio sono sbagliati, ovvero invece di scrivere "IV" troviamo scritto "IIII". Se non l'avevate notato pagate penitenza e date un bacio a chi volete voi. La spiegazione di questo misterioso mistero nasce da un motivo pratico e si ritrova anche in altri orologi: usando l'iscrizione "IV" i simboli non sarebbero stati multipli fra loro e si sarebbero dovuti utilizzare più stampi, così per ottimizzare i materiali a disposizione si decise di utilizzare un codice diverso. Ma adesso passiamo al clou del mistero: date un'occhiata ai simboli astrologici, vi do tre minuti per dirmi cosa vedete di strano. O meglio, cosa non vedete di strano. Affinate lo sguardo, ripassate l'oroscopo, ebbene sì! Manca il simbolo della bilancia: al suo posto troviamo le chele di quell'usurpatore dello scorpione. Mistero! Chi ha rubato la bilancia? Nessuno, tutt'al più ai padovani hanno rubato direttamente l'orologio, ma questa è un'altra storia. La leggenda narra che Dondi, che si occupò della realizzazione dell'orologio, offeso per un mancato pagamento del committente, per dispetto tolse dal quadrante il simbolo dell'equità e della giustizia, scolpendo al suo posto un grande scorpione. Chi commissionò l'opera non la prese molto bene e, avendo il coltello dalla parte del manico, poté permettersi un ricatto: o ritornava la bilancia o l'artista non sarebbe stato pagato affatto. Che storia avvincente, eh? Peccato solo che sia solo una leggenda. Sembra infatti che Dondi ripristinò la bilancia, ma che questa venne rimossa nel Settecento da un certo abate Toffoli, un integralista dell'astrologia. Infatti il sistema zodiacale preromano, in uso presso gli egizi, non prevedeva la costellazione della bilancia, ma al suo posto aveva le chele dello scorpione. Infatti "zodiaco" significa "cerchio degli animali", e la bilancia venne in seguito aggiunta dai romani. Effettivamente, se ci fate caso, anche nell'orologio in piazza San Marco a Venezia lo scorpione occupa due posti. Ma non rattristatevi, ché in piazza dei Signori due bilance compaiono veramente, quindi forse la leggenda non è poi così peregrina. A dirla tutta, tanto per complicare la faccenda, sempre in questa piazza ci sono anche due scorpioni. Siete capaci di trovarli?
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tratto da "Misteri e storie insolite di Padova" -Newton Comption editori |